Hai presente i nostri cari amici cookies?


No, non intendiamo i gustosi biscotti al cioccolato! Stiamo parlando dei cookie dei browser!
Ne avrai sicuramente sentito tanto parlare per diversi motivi, ne esistono di diversi tipi, ma oggi ci concentreremo su quelli di terze parti.

3rd-party cookies


Si tratta dei cookie che vengono installati visitando il nostro sito, ma utilizzando dei sistemi informatici di cui non abbiamo il controllo diretto.
Per esempio, quando usiamo Google Analytics o il pixel di Facebook, installiamo dei cookie sui computer dei nostri visitatori. Non sono però direttamente collegati a noi, in quanto usiamo dei domini diversi dal nostro (e di cui non siamo titolari); inviamo dati a server diversi dal nostro e permettiamo l’accesso ai dati ad altri soggetti oltre a noi.
Google Analytics, per esempio, usa il dominio “google-analytics.com” per installare i cookie e processa i dati sui suoi server. Facebook, invece, installa cookie che usa per studiare il comportamento dei navigatori anche fuori da Facebook.com.
I cookie di terze parti sono quindi quelli gestiti da qualcuno di diverso da noi e vengono utilizzati ogni volta che usiamo un servizio gestito da terzi, proprio per questo vengono chiamati cookie di terze parti.
Google ci ha fatto sapere che entro la fine del 2022 ha intenzione di eliminare da Chrome, il browser sviluppato da Google stesso, i cookie di terze parti.
Ci sono altri browser, come Safari, che da anni bloccano i cookie di terze parti, ma i tracker ricorrono ad altri metodi e nuove tecnologie che rendono possibile tracciare gli utenti in modo simile.
Nonostante questo ricorda sempre che la richiesta di consenso dei cookie è ormai diventato un requisito fondamentale e obbligatorio per la protezione dei dati. Il tuo sito, nonostante la fine dei cookie di terze parti, dovrà comunque richiedere e ottenere il consenso esplicito degli utenti per essere considerato in linea con la legge.

Why?


Ti starai chiedendo quali sono i motivi che spingono Google a compiere questo cambiamento: la risposta è nella privacy di Chrome e nella volontà dell’azienda di aumentare la sicurezza dei propri utenti.

Secondo quanto detto da Justin Schuc, direttore di Google Engineering per Chrome: “Questa è la nostra strategia per riprogettare gli standard del web, per renderlo predefinito per la privacy. C’è stata molta attenzione sui cookie di terze parti perché certamente sono uno dei meccanismi di tracciamento, ma questo è solo un meccanismo di tracciamento e lo chiamiamo così perché è quello a cui le persone prestano attenzione”.
Quello di Google è un progetto ben più ampio del semplice abbandono dei cookie di terze parti nel browser Chrome. Vuole infatti creare una piattaforma della privacy con standard trasparenti per il tracciamento degli utenti, dando la possibilità di tutelare i proprio dati personali. Questa iniziativa rientra nel progetto chiamato “Privacy Sandbox”, grazie alla quale si potranno sviluppare una serie di standard aperti per migliorare fondamentalmente la privacy sul web.

Conseguenze


Ok, ma questo che conseguenza avrà sulle attività online?
Ovviamente questo cambiamento porterà delle modifiche nella pubblicità online, non solo per gli utenti, ma anche per gli editori e gli inserzionisti. Come detto prima, gli utenti ci guadagnano in maggiore controllo dei propri dati personali, il che vorrà dire annunci pubblicitari meno personalizzati e meno legati al proprio comportamento online. Per gli editori e gli inserzionisti invece, questo cambiamento porterà non poche difficoltà per alcune attività online come ad esempio il retargeting. Secondo una simulazione effettuata da Google si potrebbe verificare un 64% in meno di ricavi pubblicitari a seguito dell’impossibilità di utilizzare campagne di retargeting, considerate tra le più impiegate nei piani strategici di comunicazione.
Per questo il suggerimento è quello di investire maggiormente su pubblicità legata al contenuto del sito web piuttosto che puntare ai comportamenti degli utenti, il che riporta l’adv ad attività di anni fa. Bisognerà quindi studiare nuovi modi per attrarre gli utenti sulla propria piattaforma e trovare nuovi modi trasformare i potenziali lead in clienti.

Stop tracking?


Eh no! I cookie di terze parti non sono gli unici sistemi che permettono il tracciamento, ci sono tante altre tecnologie utilizzate oggi per un tracciamento costante degli utenti sul web, come ad esempio:

  • Local Storage,
  • IndexedDB,
  • Web SQL.

Pare che Google stia puntando ad utilizzare nuove API per i browser, come ad esempio i trust toket, ovvero dei segnali di riconoscimento per capire chi sia davvero affidabile in materia di privacy. Nonostante questo è molto facile poter aggirare questi toker e arrivare comunque a determinare l’identità di un utente sui vari siti: l’unica soluzione sarebbe quella di interrompere il supporto dei cookie di terze parti e di tutte le altre tecnologie di tracciamento.

Per quelli che non si arrendono!

Le alternative al tracciamento tramite i cookies di terze parti sono:


Autenticazione e cookie di prima parte
Le alternative si concentrano sui cookie di prima parte, che diventeranno sempre più importanti. Tramite questi si punta ad approfondire la conoscenza con i propri utenti, per instaurare con loro una relazione e favorire una maggiore condivisione delle informazioni e migliorare quindi l’esperienza online.

ADH – Ads Data Hub
È uno strumento fornito da Google, che permette alle aziende di avere successo concentrandosi proprio sulla privacy.
L’obiettivo è raggruppare in un unico luogo tutti i dati necessari per ottenere migliori risultati, nel rispetto delle normative. I dati raccolti vengono poi caricati in BigQuery, dove diventano accessibili a tutti e permettono di effettuare analisi di acquisto e comprendere il comportamento degli utenti.

Consent Mode
Questa funzione permette ai tag di Google (analitici e pubblicitari) di regolare il proprio comportamento in base al consenso dell’utente.
Consent Mode invia le informazioni integrali (complete dei dati di navigazione), solo se l’utente ha acconsentito all’uso dei cookie, altrimenti invia un segnale vuoto.

Google Analytics 4
Google Analytic nella nuova versione, include nuove capacità per migliorare l’identificazione dell’utente cross-dispositivo e cross-piattaforma.
Tra le novità, anche la funzione per misurare i dati in modo efficace e conforme alle normative.

Customer Data Platform (CDP)
Una Customer Data Platform (CDP) è un tool che unisce e organizza i dati dei clienti attraverso una varietà di punti di contatto. Le CDP raccolgono e strutturano i dati in tempo reale in profili cliente individuali e centralizzati.

Countdown


Google aveva pianificato lo stop per questo Gennaio, ma di recente ha comunicato un rinvio. Sembra che abbia la necessità di più tempo per trovare soluzioni efficaci e sostenibili per garantire il rispetto della privacy senza compromettere le attività di digital marketing delle aziende.
Le imprese si trovano infatti a dover implementare nuove strategie di digital marketing per continuare a offrire una user experience di qualità, avendo però sempre meno dati per personalizzare le proprie adv secondo i gusti dell’utente.
Anche se la deadline di questo cambiamento è stata spostata di qualche mese, è bene iniziare a sperimentare nuovi metodi e trovare la soluzione migliore e più efficace per le proprie esigenze.