Pimp your ranking!


Gli algoritmi delle principali piattaforme di cui usufruiamo ogni giorno sono pensati per favorire un determinato ranking delle alternative tra contenuti proposti e anche piccoli cambiamenti possono comportare grandi variazioni in termini di visibilità e interazioni e nell’ambito dei lavori digitali di tutto il mondo.

L’aggiornamento dell’algoritmo base di Google, ad esempio, arrivato in Italia a settembre 2022, è l’inizio di alcuni di questi cambiamenti che sfideranno markettari, sviluppatori web e appassionati di SEO a strutturare i contenuti in modo sempre più user-centred. 

L’algoritmo di base, ovviamente, viene costantemente aggiustato, ma modifiche di una certa portata, oltre ad essere appropriatamente annunciate, possono comportare dei cambiamenti a livello di approccio e strategia per coloro che lavorano con il web e puntano sui lead e le conversioni che lo stesso aiuta a generare.

Per questa ragione con questo articolo vogliamo spiegare i cambiamenti più importanti che, una volta superato il “periodo di rodaggio” e di propagazione delle modifiche, potrebbero incidere sui risultati di ricerca che siamo sempre stati abituati a vedere nella SERP di Google.

Contenuti human-centred


L’algoritmo di Google nella sua nuova versione darà una sorta di priorità nella visibilità a quei contenuti in grado di regalare agli utenti un’esperienza gratificante. Non a caso, infatti, questo aspetto dell’algoritmo prende il nome di “Helpful Content Update”, proprio a voler porre il focus sulla necessità di aiutare l’utente nella fruizione dei contenuti e sulla gratificazione che ne deriva.
I contenuti, quindi, sono incentrati sulle persone e questa modifica è forse uno dei più grandi passi avanti di Google negli ultimi tempi in termini di “umanità” del web.

In questo periodo il nuovo update potrebbe aver già dato i suoi frutti ed essersi stabilizzato, ma occorre tenere a mente che, come a seguito di qualsiasi modifica, occorre una fase di monitoraggio per valutare l’andamento dei contenuti, dei ranking di ricerca e la performance di contenuti e annunci, in un’ottica di adattamento evolutivo frequente e sempre più flessibile tra persone, algoritmi e piattaforme.

L’algoritmo Meta


Anche Meta sta provvedendo ad apportare alcune modifiche al suo algoritmo, e navigando per il web ci si accorge di come le proposte siano tra le più disparate.
Gli algoritmi Meta, come anche altri, vengono frequentemente rivisti e modificati per migliorare continuamente l’esperienza di fruizione dei contenuti da parte degli utenti e garantire la migliore esperienza di gratificazione, coinvolgimento e interazione.
Dopo gli ultimi aggiornamenti e rispetto al passato, oggi l’algoritmo di Facebook (e Instagram) punta a dare più importanza a quegli schemi che rilevano interazioni, condivisioni e commenti e decide cosa mostrare e a chi proprio in virtù di queste interazioni, al fine di aumentare l’engagement all’interno della piattaforma, tra persone e pagine.

Il colosso dei social network ha optato per questa scelta anche per contrastare l’immenso successo ottenuto dalla piattaforma di Tik Tok, con un meccanismo diverso di distribuzione dei contenuti che tuttavia era riuscito a mettere sotto attacco le applicazioni social di Meta, riscuotendo in alcune fasi anche più successo.
Se all’inizio l’obiettivo di Facebook era quello di rafforzare le interazioni e l’engagement nell’ambito di una stessa rete sociale (amici e familiari ad esempio), ora sta puntando al cosiddetto metodo della “distribuzione non connessa”, tale per cui il pubblico potenziale dei contenuti prodotti aumenta fino a raggiungere anche persone che non conoscono l’utente o che l’utente non conosce, proprio com’è sempre stato su Tik Tok.

Ancora, una notizia recentissima racconta di come Facebook farà in modo di chiedere feedback più immediati agli utenti in merito ai contenuti che preferiscono vedere sul proprio feed.

Questo approccio era già utilizzato dal social network che, di tanto in tanto sfruttando lo scrolling degli utenti, trovava il tempo di chiedere all’utente se il contenuto visualizzato fosse o meno di suo interesse.
Inutile dire come, anche in questo caso, l’approccio human-centred è chiaramente visibile allo scopo di gratificare l’utente sempre di più e di abolire il superfluo per evitare i momenti di noia.

Questo verrà realizzato soprattutto con l’inserimento di due pulsanti “mostra di più” e “mostra di meno” che si stima avranno un impatto sull’algoritmo per circa 30-60 giorni e che contribuirà a determinare gli account visualizzati nel feed, come ha affermato Tom Alison, il capo dell’app principale Facebook.

Come reagire al cambiamento?


Originalità, creatività e rispetto delle linee guida saranno sempre i capisaldi per adattarsi ai continui mutamenti che il mondo dei social media, delle serp e del web in generale subiscono giorno dopo giorno, anche senza che ce ne accorgiamo.

La strategia di digital e social media marketing, dunque, più che mai deve essere strutturata, studiata e implementata in modo dinamico, al fine di garantire un’analoga esperienza ai nostri utenti, anche quando cambia tutto.